Gianni Son

Quello che vedete nella foto è Gianni Son, è coreano e ha 28 anni. Circa un mese fa ho ospitato lui e il suo enorme zaino sul divano di casa mia, dopo che mi aveva contattato tramite Couchsurfing (se non sai cos’è è ora che lo scopri).

Sono su CS da molto e anni e ho ospitato decine di persone. Molte erano persone normali, a volte banali, tipo quelli che viaggiano in europa con i treni e ti dicono (di volta in volta in una lingua diversa): “Siamo in giro da una settimana, abbiamo fatto Parigi, Amsterdam e Berlino. Tra una settimana torniamo a casa e vogliamo fare ancora Roma, Bologna e Padova“. Per “fatto” intendono che sono state tra le 24 e lo 48 ore nella città in questione: possono postare il loro selfie davanti al Louvre e via, alla volta di Berlino per un altro selfie sotto gli archi della Brandeburger Tor!

Fortunatamente però ho avuto la fortuna di ospitare dei personaggi davvero singolari, veri avventurieri dell’epoca digitale, guerrieri della globalizzazione. Tra questi non potrei non citare Gianni Son.

Un soggetto particolare

Partito circa 18 mesi prima dalla Korea del Sus, e dopo aver viaggiato sui 5 continenti, è approdato alla fermata Villini delle Ferrovie Laziali-Giardinetti dove l’ho incontrato per la prima volta. Era tutto sudato e sorrideva.

Arrivato a casa, dopo essersi ricomposto e dopo aver dato fondo alle mie riserve di frutta, mi ha raccontato della sua missione: viaggiare in giro per il mondo e incontrare tutti i business man coreani stabilitisi nei paesi che attraversava per intervistarli. Una missione quantomai singolare e, credetemi, non facile.

Gianni viaggia con un discreta dotazione tecnologica che comprende, tra gli altri dispositivi, un laptop su cui digita senza interruzione e spesso senza nemmeno guardare lo schermo: sta scrivendo un lungo diario della sua esperienza, un giorno vuole diventare anche lui un business man (in Korea, nel campo della logistica).