Cuzco connection.

Mentre la partenza per il Canada si avvicina, e sento il continente che mi scivola sotto le suole consumate delle uniche scarpe che posseggo, mi accingo a raccontare le ultime Panda-gesta.

Dopo La Paz, una lunga traversata in autobus mi porta a Cuzco, la città che fu un tenpo capitale del grande impero Inca, e che oggi è capitale dell’impero turistico peruviano. Una città molto, molto, molto bella, dove le antiche mura fatte di pietre tagliate (non si sa come) alla perfezione fanno da fondamenta agli edifici post-conquista. A parte le folle di gringhi ed israeliti insopportabili, Cusco possiede un’inifinità di cose da vedere nel raggio di pochi kilometri.

La prima Panda-avventura si chiama Salkantay. Un tour di 5 giorni, 80km e più di 8000 metri di dislivello totale, tutto a piedi, fino a Macchu Picchu, il celeberrimo sito archeologico che rappresenta la fortuna della città (e anche l’etichetta della migliore birra peruviana). Tra montagne altissime e avvolte nella nebbia, e cloud forest, cammino con altri viaggiatori (Inglesi, Argentini, Uruguaiani, Spagnoli, Inglesi e Giapponesi), a volte avvolto (che allitterazione!) nelle pesanti sciarpe di alpaca, a volte sudando in pantaloni corti. Il primo e secondo giorno sono estremi, si cammina senza sosta, anche per dieci ore al giorno, e si dorme in tenda, spesso nel freddo umido delle Ande altissime.

Il quinto giorno è il Grande Giorno. Il Macchu Picchu Day. Ci svegliamo ad un’ora improbabile, è ancora buio. Ci dirigiamo verso il primo cancello del sito per correre su, su, su fino all’entrata di Macchu Picchu e ottenere il timbro che ci permetterà di salire fino al Wainapicchu, la montagna di fronte al villaggio Inca. E’ una gara tra turisti assonnati e sudati, ma ce la facciamo, anzi ci difendiamo piuttosto bene, grazie ai quattro giorno di allenamento…

Ma per il Wainapicchu non basta il timbro, non c’è una scala mobile che ti porta su, bensì un’altra serie interminabile di scalini ognuno alto come un bambino tedesco di 25 anni, ovvero circa 1,83m. La vista ripaga (in parte) lo sforzo.

Il tour si conclude con il ritorno a Cusco per mezzo del treno più caro del mondo (la tratta completa Cuzco – Macchu Picchu costa 600 dollari per 3 ore di viggio). Stremato torno al mio ostello a tarda notte, e dormo il sonno dei giusti, come si direbbe….

La seconda Panda-avventura si chiama “Valle Sagrado dell’Inca”, ma (forse) la racconterò un’altra volta perchè ora la Cuzquena da 620ml sta prendendo il sopravvento sulla mia volontà…